Car and Friends

Valerio Berruti
Marco Tullio Giordana

Tutto quello che non dovete sapere sulle auto

In piscina con Romy Schneider e Alain Delon, in strada con la Maserati Ghibli

La Piscina, cult-movie sui rintocchi finali degli anni Sessanta, è un film di Jacques Deray che vanta un cast in grado di provocare fibrillazioni e apoplessie in chiunque : Romy SchneiderAlain DelonMaurice RonetJane Birkin, tutti sfoggianti bellezza e capacità di seduzione tali da accontentare qualsiasi istinto e propensione erotica. Al tempo i film erano allusivi piuttosto che sfacciatamente espliciti e le complesse morbose geometrie di maschi e femmine in calura estiva venivano raccontate ne La piscina per ellissi che scatenavano fantasie e desideri non confessi molto più che non la ginecologia/urologia oggi esposta un po’ dappertutto come al banco pollami & carni del supermercato. Tanto che ricordiamo ancora oggi quel film del 1969 già ricettivo del “liberi tutti” in materia di curiosità amorose provocate dal Sessantotto, anno dei portenti, pronte a dilagare per ogni dove e sconquassare tutto.

Nel film ha una parte di rilievo una stupenda Maserati Ghibli targata 15 TY 75, una prima serie (dunque con 4,7 litri di cilindrata contro i 4,9 della successiva) disegnata dal ventottenne Giorgetto Giugiaro per il carrozziere Ghia, macchina stradale e lussuosissima ma dalle eccellenti prestazioni garantite del poderoso motore V8 derivato dalle corse, valida alternativa alle rabbiose Ferrari sue coetanee. Era in vendita qualche tempo fa su un sito americano (che l’attribuisce a Delon, mentre non è che un’auto di scena, Delon ebbe affettivamente una Ghibli ma non è questa) per la cifra di $ 473.550,00.

La Ghibli 15 TY 75

La Ghibli fu presentata come concept car al Salone di Torino del novembre 1966 ma entrò in produzione solo l’anno successivo. I fari erano a scomparsa, annegati nel lunghissimo cofano anteriore, i posti dietro non erano che una panchetta ingentilita da due cuscini, gli interni erano spartani e lussuosi come nelle rivali supercar Ferrari, LamborghiniIso Rivolta e Bizzarrini… fa impressione ricordare quanto fosse creativa l’industria automobilistica italiana anche se l’imminente crisi petrolifera stava per colpirla al cuore.

Interni della Ghibli 15 TY 75

La relazione fra Delon e Romy Schneider, cominciata sul set del film L’amante pura (Christine, di Pierre Gaspard-Huit, 1958) si concluse nel 1964 (qualcuno dice nel 1962) dopo continui alti e bassi senza però che l’attrazione, l’amicizia e la solidarietà tra loro venissero mai meno. All’epoca de La piscine ognuno aveva ormai la propria vita, eppure traspare sullo schermo qualcosa che non sono solo le ceneri della passione spenta ma qualcosa che ancora vibra sottobraccio e riscalda il cuore più del sole della Costa Azzurra. 

1969, La Piscine, Alain Delon e Romy Schneider

Curioso che Delon, l’uomo più bello del mondo (rassegnamoci una volta per tutte!), sia sempre rimasto fedele agli amori passati, non abbia chiuso male insomma, qualità che non diresti in possesso di una persona eroticamente irresistibile. Ha sempre continuato ad amare le donne della sua vita senza mai davvero perderle, Romy Scheider, Mireille Darc, Nathalie Barthélemy e chissà quante altre, a parte la controversa storia con Nico (la cantante dei Velvet Underground Nico Pfagen) e la paternità mai riconosciuta malgrado somiglianza inconfutabile del reietto infelice Ari Boulogne, riconosciuto e adottato dalla madre di Delon, Édith Arnold  sposata Boulogne, ma non dal padre.

1969, La Piscine, Maurice Ronet e Jane Birkin

L’altra coppia del film è quella di un padre e una figlia morbosamente legati in un gioco di gelosie e reciproche provocazioni. Ne sono interpreti la conturbante ninfetta Jane Birkin, ancora in rampa di lancio dopo la fugace libertina apparizione in Blow-Up di Michelangelo Antonioni (1967), e l’ambiguo per eccellenza del cinema francese, quel bravissimo Maurice Ronet condannato da un volto nel quale la disperazione si dissimula in aggressività ai ruoli di homme raté  e la cui interpretazione capolavoro resterà per sempre per sempre negli annali: quella del protagonista di Fuoco fatuo (Le Feu follet, quinto film di Louis Malle, del 1963, Leone d’argento alla XXIV Mostra di Venezia) tratto dall’omonimo romanzo di Pierre Dieu la Rochelle, scrittore maledetto e suicida, proprio come il protagonista del suo libro pubblicato per la prima volta dalla Nrf nel 1931.

Molte sono state le auto guidate da Alain Delon negli 82 film che ha interpretato, di cui restano indimenticabili almeno l’Alfa Romeo Giulietta spider de L’Eclisse di Michelangelo Antonioni del 1962 e la  Citroën 11 de La prima notte di quiete di Valerio Zurlini del 1972. Molte altre sono state quelle da lui possedute con particolare amore per le italiane come Ferrari, Maserati, Alfa Romeo e Lancia di cui è stato anche testimonial, ma di questo parleremo una prossima volta.

1962, la Giulietta spider de L’Eclisse
1972, La Citroën 11 de La prima notte di quiete
Alain Delon e la sua Ferrari 250 spider California SWB del 1961
Alain Delon e la sua Jaguar XK120 nel 1959
Mireille Darc e Alain Delon con la Lancia Stratos Chardonnet negli anni ’70