Indimenticabile quel “Bulli”. Il van più famoso del mondo, pulmino delle generazioni hippy, veicolo bicolore dalle mille versioni, ha compiuto 75 anni. Una vita avventurosa cominciata nei primi anni del boom economico post-bellico e proseguita negli anni Sessanta e Settanta, quando il Bulli è diventato uno dei mezzi preferiti dagli hippie per viaggiare senza meta o spostarsi da un concerto all’altro.

Una storia infinita quella del furgoncino Volkswagen, nato con il nome di Transporter, antenato della monovolume e padre di tutti i van e i camper. Un veicolo unico, divertente, capace di trasformarsi, cambiare volto e funzione con grande facilità. Un simbolo del successo motoristico della Germania ma anche un grande fenomeno di costume, arrivato fino ad oggi interpretando sempre le esigenze del momento.

I primi esemplari del Bulli escono dalle catene di montaggio di Wolfsburg a marzo del 1950. Un van lungo 4 metri e 10 con il parabrezza diviso in due parti, un motore di soli 25 cavalli e la stessa meccanica del Maggiolino ma, a differenza del modello più famoso del mondo, il Bulli aveva otto posti a disposizione più un capiente bagagliaio per trasportare valigie e oggetti di ogni genere. Insomma, il vero antesignano della monovolume, arrivato sul mercato decenni prima delle varie Chrysler Voyager e Renault Espace.
Un successo incredibile, amplificato dalle generazioni hippie, dai pacifisti e dagli amanti dei grandi raduni rock. È proprio in quegli anni che spuntano le versioni dipinte con i fiori e i simboli della pace. Anni in cui il pulmino Volkswagen compare in film (da Little Miss Sunshine a Cars di Walt Disney) e il gruppo “The Who” gli dedica persino un brano (“Going Mobile”).

La versione speciale “Samba”, costruita dal 1951 al 1967, con 9 posti e ben 23 finestrini, è ancora oggi il modello più ambito della serie che ha raggiunto prezzi da capogiro alle aste, come gli oltre 300 mila dollari per l’esemplare venduto nel 2017 dalla casa d’aste Barrett-Jackson.
Da allora sono arrivate diverse generazioni di modelli Transporter, ognuna seguita da un numero progressivo, dalla T1 alla T6, prodotta fino al 2022 in oltre 12,5 milioni di unità. Ma anche per il Bulli arriva l’era del grande grande cambiamento, quella delle “zero emissioni”.


Così il van più famoso di sempre cambia pelle e nome e diventa ID.Buzz, primo pulmino completamente elettrico. Non solo, proprio in questi giorni è stata presentata la versione AD, il primo veicolo di serie completamente autonomo del Gruppo Volkswagen, sviluppato appositamente per i servizi di trasporto condiviso. A lanciarlo è MOIA, azienda tecnologica controllata dal gruppo tedesco. L’ID. Buzz AD è equipaggiato con 27 sensori in grado di offrire una visione a 360 gradi dell’ambiente circostante. A gestire il monitoraggio dell’ambiente e l’elaborazione dei dati pensa la tecnologia Mobileye, conforme ai requisiti SAE di livello 4, con possibilità di supervisione remota e gestione automatizzata delle situazioni critiche. Insomma, un’altra rivoluzione che rilancio l’erede del Bulli nel futuro della mobilità.