Car and Friends

Valerio Berruti
Marco Tullio Giordana

Tutto quello che non dovete sapere sulle auto

Solo 5 italiani su 100 scelgono l’auto elettrica. Anomalia o saggezza?

Avete pensato mai di comprare un’auto totalmente elettrica? Se sì, sappiate che almeno in Italia fate parte di minoranza. Lo dicono i numeri che indicano che soltanto 5 italiani su cento, nel primo quadrimestre di quest’anno, hanno compiuto il fatidico passo. Un po’ pochi visto che, salvo nuovi sviluppi, fra dieci anni esatti, salvo ripensamenti del Parlamento europeo, chi vorrà un’automobile nuova dovrà acquistarla elettrica.

Ma andiamo con ordine e proviamo a rispondere alla domanda iniziale con tutti i dati a disposizione. Partiamo dal costo iniziale che è mediamente più alto del 30/40 per cento rispetto all’analogo a benzina, diesel o ibrido. Quindi, partenza con handicap e un bel macigno sulle spalle. Certo, il listino si sta abbassando con l’arrivo dei modelli cinesi ma ci sarà ancora da attendere. Qualcosa, però, si potrà recupererà sul rifornimento. Ma attenzione perché la questione va esaminata sapendo alcune cose. L’energia, infatti, come d’altronde la benzina, ha costi oscillanti, oggi più alti, domani più bassi. Così, il vantaggio alla fine è a favore dell’elettricità soltanto se si scelgono abbonamenti con le cosiddette tariffe flat. Qualcuno conviene di più, altri meno. La cosa migliore, comunque, sarebbe installare la wallbox a casa. Ma quanti possono farlo?

Costi a parte, per chi non ha la possibilità di installare nel proprio garage una wall box il vero grande problema resta il rifornimento. Non proprio un’inezia. Molti sostengono che le colonnine sono poche. Il che è falso. L’Italia, infatti, ha il più alto numero di ricariche, oltre 60 mila, rispetto al circolante di tutta Europa (19 punti a uso pubblico ogni 100 elettriche circolanti, al terzo posto dopo Olanda e Belgio). Ma c’è, purtroppo, un rovescio della medaglia: molte non funzionano ancora (colpa quasi sempre di problemi burocratici, servono 22 permessi per installarle e farle “partire”) e altre spesso sono occupate abusivamente da vetture a benzina o diesel.

Tornando alla questione dei listini delle auto elettriche, ci sono due fattori a favore: il primo quello sopra citato, ovvero l’arrivo dei modelli cinesi , l’altro la cosiddetta economia di scala che nel giro di poco tempo potrebbe abbattere i prezzi. Già, ma quanto tempo? Intanto, però, tutti puntano sugli incentivi che però non potranno certo essere eterni. E infatti, l’ultima tornata in Italia è durata appena mezza giornata: tutti esauriti in un sol colpo.

Che fare allora, la compro o no l’auto elettrica? Se la mettiamo sul terreno dell’ambiente, dipende. Per azzerare le emissioni di CO2 al momento della guida non c’è che l’elettrica o l’auto a idrogeno (molto di là da venire). Ma quanto inquina davvero la produzione di queste automobili? E soprattutto come funzionerà lo smaltimento delle batterie?

Poi però arriva un altro dubbio: sarò davvero libero di spostarmi come con un’auto a benzina? È vero che la mia autonomia sarà condizionata dai tempi lunghi di ricarica e dalla ricerca di centraline? Per ora sì, anche se in parte. L’autonomia vera e propria, infatti, è un falso problema. In molti casi l’elettrica fa più chilometri di una benzina (le ultime generazioni superano tranquillamente i 600 chilometri e molti modelli a benzina non ci si avvicinano nemmeno). C’è un “però”. Perché per rifornire una vettura tradizionale bastano pochi minuti dal benzinaio che trovi ovunque, per un’auto a batteria, invece, occorre attaccarsi alla spina per alcune ore.

Lo scenario è questo. Nel frattempo spopolano ibride, full e plug-in (quest’ultime con tanto di motore elettrico da ricaricare con la spina). Consumano poco ed emettono C02 in quantità minima.