Car and Friends

Valerio Berruti
Marco Tullio Giordana

Tutto quello che non dovete sapere sulle auto

Mille Miglia, torna la Ferrari 735 LM Scaglietti guidata da Taruffi nel 1955. La storia e il duello con Moss

Sale l’attesa per la rievocazione della rievocazione storica della Mille Miglia che partirà il 17 giugno da Brescia dove tornerà i 21 dopo un percorso di oltre 1900 chilometri. Oltre 400 saranno gli equipaggi al via, provenienti da 29 Paesi, alla guida di veri e propri gioielli automobilistici, auto costruite tra il 1927 e il 1957, con 127 modelli anteguerra e ben 78 che presero parte alla 1000 Miglia storica.

Il percorso e le 5 tappe della rievocazione storica
della Mille Miglia (17-21 giugno)

L’edizione 2025 vedrà al via marchi leggendari come Alfa Romeo (18 esemplari anteguerra), Bugatti (10), Bentley (8), oltre alle 17 Ferrari ufficialmente iscritte. Tra i pezzi più rari spiccano una Biondetti Ferrari-Jaguar Special, un’Aston Martin DB3, due Porsche 550 Spyder RS. Ma la la vera grande sorpresa è rappresentata dal ritorno della gloriosa Ferrari 735 LM Scaglietti (guidata dal suo proprietario, l’avvocato statunitense e collezionista Ferrari John Houghtaling affiancato da Franco Valobra, console onorario d’Italia negli Stati Uniti) che nel 1955 fu protagonista grazie a Piero Taruffi di un indimenticabile duello con la Mercedes SRL di Stirling Moss, al quale dovette poi cedere la vittoria per un guasto al cambio.

Il pilota italiano in quell’occasione partì ultimo, al volante della barchetta Ferrari con la carrozzeria Scaglietti – numero di gara 728 – e dominò la corsa fino al momento dell’avaria con una prestazione definita ineguagliabile.

L’esemplare, con telaio numero 0546 LM (e motore numero 0546 LM), è uno delle sole quattro vetture costruite nella storia Ferrari con motore a 6 cilindri in linea: un’anomalia nella storia del marchio, nata nell’ambito delle continue innovazioni dei primi anni Cinquanta per contrastare la crescente minaccia Mercedes, culminata con l’introduzione della SLR.

Dopo il primo 6 cilindri in assoluto, denominato 306S e mai utilizzato, nel 1954 l’ingegner Aurelio Lampredi mise a punto altre due varianti, una da 3,7 litri derivata dal propulsore della 500 Mondial e una da 4,4 litri basata sulla 750 Monza. Le quattro vetture – costruite per la Scuderia Ferrari – vennero equipaggiate con il 6 cilindri, passando nella stessa stagione dalla prima alla seconda versione.

Inizialmente chiamate 376 S, la versione aggiornata prese la denominazione 735 LM, con “735” a indicare la cilindrata dei singoli cilindri – come da consuetudine della Casa – e “LM” a identificare la sua destinazione alla 24 Ore di Le Mans del 1955. 

La vettura 0546 LM è reduce dalla rievocazione 2025 del Giro di Sicilia, altra epica gara storica che la vide vittoriosa; sempre settant’anni fa, sempre grazie all’abilità di Piero Taruffi, che conquistò un eccezionale primo posto assoluto oltre al primo in classe. Taruffi, noto per la sua formazione ingegneristica e l’approccio scientifico, sfruttò ogni vantaggio tecnico della vettura, in particolare il telaio allungato e la distribuzione equilibrata del peso. Dopo la gara, pilota e Cavallino furono celebrati dalla stampa e dal pubblico siciliano, che soprannominarono la vettura “freccia d’argento di Maranello” per la sua velocità e l’eleganza.