Car and Friends

Valerio Berruti
Marco Tullio Giordana

Tutto quello che non dovete sapere sulle auto

L’eterna giovinezza della Jaguar E. Ecco perché è la più bella del reame

Ogni tanto un amico scrive complimentandosi per qualche articolo, talvolta invece mi redarguisce per non aver ancora parlato di questa o quell’auto, a suo parere imprescindibile. Non posso che appellarmi alla clemenza della corte. Sono così tante le auto di cui sarebbe bello scrivere che non basterebbe una vita o quel che resta del giorno, anche se mi riprometto di andare a pizzicarle una per una e riservare il posto e la luce che meritano. Una, tanto per fare un esempio, è la stupenda Jaguar XKE-type, meglio nota come Jaguar E

Jaguar XKE-type

C’è poco da fare, da qualunque parte la rigiri si tratta di una delle auto più belle di tutti i tempi, le cui linee sono così moderne che sembrano avere il dono dell’eterna giovinezza. È un fatto che la sua apparizione al salone di Ginevra del Marzo 1961 abbia fatto ingiallire di colpo tutta le altre sportive europee o americane che, al suo cospetto, per quanto bellissime, sembravano appartenere a un’altra era geologica. In più, rispetto alle concorrenti dalle prestazioni simili – come Aston Martin, Mercedes-Benz, Facel Vega, Maserati, Ferrari – aveva il vantaggio di costare molto meno.

Peter Walker e la Jaguar C-type a Le Mans nel 1953
Mike Hawthorn e la Jaguar D-type a Le Mans nel 1955
1957, Jaguar XKSS stradale

È vero che qualche anticipazione di cosa bolliva in pentola c’era già stata con la XKSS, (la versione stradale addomesticata dei bolidi da competizione, le Jaguar C-type e D-type che avevano furoreggiato alla 24 Ore di Le Mans) presentata al salone dell’automobile di New York del 1957. Putroppo il devastante incendio divampato negli stabilimenti Jaguar di Brows Lane distrusse 9 dei 26 esemplari completati stravolgendo tutti i programmi della casa. La maggior parte dei 16 sopravvissuti fu venduta negli Stati Uniti (uno di questi lo comprò Steve McQueen) e la produzione della XKSS venne sospesa in attesa del nuovo felino.

Steve McQueen e la sua Jaguar XKSS

La XKE fu disegnata da Malcom Sayer, lo stesso delle precedenti C-type e D-type facendo tesoro delle esperienze aeronautiche acquisite alla Bristol negli anni della guerra e fu tra i primi ad avvalersi di formule matematiche nei calcoli sull’aerodinamica della carrozzeria (li aveva insegnati all’Università di Baghdad dove s’era trasferito dal 1948 al 1950, anno n cui rientrò in UK e fu assunto in Jaguar). Determinante, come sempre, fu il contributo del patron della Jaguar, sir William Lyons, l’artefice del successo della casa e uomo chiave di tutte le decisioni.

sir William Lyons alla presentazione della Jaguar E

La vettura abbandonava il classico telaio a longheroni e traverse delle precedenti serie XK per una scocca portante con telaietto anteriore supplementare sul quale era montata la ben sperimentata unità motrice a 6 cilindri in linea da 3800cc (progettata da William Lyons, William HeynesWalter HassanClaude Baily e Peter Wilson), alimentato da tre carburatori SU-HD8 per 265 CV di potenza, abbinata a un cambio a quattro marce MOSS, con prima non sincronizzata.

Esploso della XKE FHC (fixed head coupé) di Vic Berris (cortesy by Autocar)
Esploso della XKE DHC (drop head coupé) di Vic Berris (cortesy by Autocar)

Al retrotreno, al posto del tradizionale ponte rigido, fu adottata una sospensione a ruote indipendenti, mentre all’avantreno si utilizzarono doppi quadrilateri con barre di torsione. Infine, furono adottati i freni a disco sulle 4 ruote della Dunlop già sperimentati con successo alla 24 ore di Le Mans.

Una serie di novità impressionanti che, come s’è detto, batté tutti gli altri costruttori di auto sportive. Se la coupé era stupenda, la spider (o, come dicono gli inglesi, Drophead Coupé) era, se possibile, ancora più filante e voluttuosa.

Jaguar XKE Drophead Coupé

Il successo fu clamoroso in tutto il mondo e ci fu la gara, fra le celebrities di allora, attori, cantanti, esponenti della cafè society, per accaparrarsene una. Di seguito, una sommaria galleria di personaggi famosi con le loro E-type.

Tony Curtis
Jackie Stewart
Charlton Heston
George Harrison
Sylva Koscina
Rita Pavone e la sua celeberrima Jaguar E rosa
Little Tony e Sandro Ciotti
Adriano Celentano
Johnny Hallyday
George Best
Truman Capote
Elton John

Resta da aggiungere che la Jaguar E è stata l’auto di Diabolik, il personaggio dei fumetti creato nel 1962 da Angela e Luciana Giusssani protagonista dell’omonima pubblicazione, durevole fenomeno editoriale e di costume, almeno per il nostro paese.

Il popolare personaggio ha avuto quattro trasposizioni cinematograficheː la prima nel 1968, prodotta da Dino De Laurentiis e diretta da Mario Bava, la seconda nel 2021 diretta dai Manetti Bros., cui seguirono: un primo sequel nel 2022 e un secondo nel 2023 realizzati dagli stessi autori.