Car and Friends

Valerio Berruti
Marco Tullio Giordana

Tutto quello che non dovete sapere sulle auto

La mia Rolls è più bella della tua! Jack Warner e Marlene Dietrich

Jack Warner, il mogul per lungo tempo a capo della Warner Brothers (fondata nel 1923 insieme ai fratelli Harry, Albert e Sam), era uomo spiccio, dalle decisioni fulminee e dalle battute taglienti, come quella con cui liquidò la candidatura di Ronald Reagan a governatore della California: “Cast sbagliato. Jimmy Stewart governatore, Ronnie Reagan amico del governatore”. Fece ridere tutti, ma Reagan intanto diventò governatore (per due mandati consecutivi, dal 1967 al 1975) nonché, come tutti sappiamo, 40° presidente degli Stati Uniti (dal 20 gennaio 1981 al 20 gennaio 1989).

Jack Warner e gli studios della Warner Bros a Burbank

Era il 1918 quando i quattro fratelli fondarono il primo studio sul Sunset Boulevard. Prima avevano avventurosamente aperto una saletta cinematografica di 99 posti, La Cascata, a New Castle in Pennsylvania, con le sedie fornite da un’agenzia di pompe funebri che però, quando servivano per le veglie, gli spettatori de La Cascata erano costretti a vedere il film in piedi (fortuna che al tempo duravano poco!).

I 4 fratelli Warner. Da sinistra: Harry, Jack, Samuel and Albert

In breve la Warner Bros si attestò fra le principali major dell’età dell’oro e molto fu merito di Jack, il frontman avventuroso e pronto alle innovazioni, tanto che suo fu il primo film sonoro – Il cantante di Jazz (The Jazz Singer, 1927), diretto da Alan Crosland e interpretato da Al Jolson – che vinse un Premio Oscar per la sperimentazione tecnologica.

Jack Warner nel suo studio

Nel 1929, in pieno tracollo di Wall Street, Jack Warner acquistò un modello della Rolls-Royce fra i più esclusivi che si potessero immaginare, a riprova che l’industria dei sogni si obbliga proprio nei momenti più catastrofici, quasi scaramanticamente, a pensare in grande

Rolls Royce New Phantom di Jack Warner del 1929

Dopo la WW1 la Rolls-Royce decise di aprire una succursale a Springfield, Massachusetts per meglio seguire la clientela americana, mettendo in produzione negli USA automobili che esaudissero le richieste di quel particolare mercato. Nel 1925 uscì con la New Phantom, evoluzione dell’ormai datata Silver Ghost anteguerra. La maggior parte delle New Phantom erano carrozzate dalla Brewster Coachbuilders (di proprietà della Rolls-Royce) ma questa acquistata da Jack Warner nel 1929 era invece carrozzata dalla Hibbard & Darrin – ditta fondata inizialmente a Parigi da due soci americani, Thomas L. Hibbard e Raymond H. Dietrich – ancora ispirata, assecondando la richiesta di clienti tradizionalisti, ai vecchi canoni dell’opulenza e dello sfarzo che Hollywood doveva rappresentare e irradiare per il mondo intero.

Nel tipico stile Hibbard & Darrin l’auto presenta la capote con montanti triangolari e finestrini trapezoidali che costituivano una specie di “firma”, e poteva venire facilmente scoperta per offrire l’ostensione delle star ospiti di Warner (come Bette DavisJoan Crawford, Ingrid Bergman, Olivia De Havilland, Rosalind Russell, James Cagney, Edward G. Robinson, Alan Ladd, Errol Flynn, Humphrey Bogart e centinaia di altre e altri fino alle giovani in boccio Marilyn Monroe, Audrey Hepburn, Jane Fonda, Natalie Wood, Carroll Baker, etc).

Rolls-Royce 1929, stemma dei carrozzieri Hibbard e Darrin

La New Phantom carrozzata dalla Hibbard & Darrin non fu l’unica. Josef von Sternberg, il grande regista austriaco naturalizzato americano, in forza alla concorrente Paramount, ne ordinò una uguale nel 1930 per Marlene Dietrich, l’attrice cui dedicò, potremmo dire, tutta la sua carriera. La Dietrich si portò la Rolls nel deserto, insieme allo chauffeur Harry Wright, per le riprese di Morocco e, una volta terminate, la Paramount finì per regalarla ai suoi beniamini, che la tennero finché durò, fra continui alti e bassi, la loro relazione. Se Paramount l’avesse invece conservata, in Viale del tramonto (Sunset Boulevard, 1950, diretto da Billy Wilder) avrebbero probabilmente utilizzato quella invece di ricorrere alla Isotta Fraschini guidata da Eric von Stroheim. anche se la sontuosità simbolica delle due Case era all’epoca del tutto equivalente.

1930, riprese di Morocco, Marlene Dietrich e l’autista Harry Wright

Dopo l’Angelo Azzurro girato in Europa (Der Blaue Angel,1930), il film che spalancò per entrambi le porte di Hollywood, von Sternberg e la Dietrich realizzarono insieme, per l’appunto, Marocco (Morocco, 1930), Disonorata (Dishonored, 1931), Shangai Express(1931), Venere bionda (Blonde Venus, 1932), L’imperatrice Caterina (The Scarlet Empress, 1934), Capriccio spagnolo (The Devil is a Woman, 1935), un sodalizio tra regista e interprete tra i più intensi e creativi dell’intera storia del cinema. Una volta rotto (per per insofferenza di von Sternberg) Marlene Dietrich troverà altri pigmaglioni in grado di valorizzarla (Alfred HitchcockOrson WellesBilly WilderStanley Kramer), più difficile sarà la successiva carriera di von Sternberg senza la sua ninfa Egeria. Comunque lo speciale look dell’attrice, torbido e fatale, studiato insieme al geniale operatore Lee Garmes, rese unica la sua immagine e indimenticabile l’ambiguo e fascinoso archetipo che rappresentava..

1933, Marlene Dietrich accanto alla Phantom 1929
la Phantom 1930 di von Sternberg e Marlene Dietrich acquistata dalla Paramount per il film Morocco

La Phantom 1929 di Jack Warner è stata venduta da Bonhams all’asta di Carmel (CA) per la ragguardevole cifra di 660.000$ mentre la 1930 di von Sternberg e Marlene Dietrich è passata di mano per “soli” 320.000$ all’asta di Monterey (CA) del 2023, organizzata da Sotheby’s. Averli avuti che mi ballavano in tasca avrei preferito senza ombra di dubbio la Rolls della Scarlett Empress e non soltanto perché costava meno.