Qualche amico, incuriosito dalla figura femminile che si intravede in filigrana nella copertina di Car and Friends, ha chiesto se fosse un’immagine di repertorio o rappresentasse qualcuno in particolare.
Si tratta in effetti di una fotografia della principessa Astrid di Svezia poco prima di diventare sposa nel 1926 di Leopoldo, erede al trono del Belgio. Diventerà infatti regina nel 1934, da tutti venerata per le sue grandi qualità e, subito rimpianta per il suo sventurato destino. Questa la sua luminosa e troppo breve storia.

Astrid di Svezia nacque a Stoccolma il 17 novembre 1905 e morì, come si vedrà in circostanze tragiche, a Küssnachtam Rigi (CH) il 29 agosto 1935, non ancora trentenne. Trascorse gran parte dell’infanzia tra il palazzo di Arvfurstens nel centro di Stoccolma e nella residenza estiva della famiglia a Fridhem, educata severamente a un futuro di doveri e opere di carità, senza trascurare la musica, la danza lo sport. Di straordinaria bellezza, fu presa in considerazione come possibile sposa da vari principi ereditari, come il futuro Edoardo VIII del Regno Unito e il futuro Olaf V di Norvegia. La spuntò invece il bel Leopoldo del Belgiò che l’impalmò civilmente a Stoccolma il 4 novembre 1926, quindi religiosamente in pompa magna a Bruxelles il 10 novembre successivo. Per sposarsi la ventunenne principessa luterana dovette convertirsi al cattolicesimo… Bruxelles val bene una messa!

Fu matrimonio da favola e d’amore. Era evidente che i due ragazzi si piacessero molto e infatti non tardarono ad arrivare Giuseppina Carlotta (11 ottobre 1927), Baldovino (7 settembre 1930), erede al trono, e Alberto (giugno 1934). Astrid fu da subito adorata nel paese d’adozione per la bellezza, lo charme, la semplicità e la dedizione ai compiti istituzionali, soprattutto nell’assistenza per i bisognosi. Senza contare l’amore per l’arte e la cultura, seguendo in questo il buon esempio della regina madre Elisabetta, amica e protettrice di Maurice Maeterlinck, Colette, André Gide, Jean Cocteau, Eugène Ysaÿe, Yehudi Menuhin, Pablo Casals, Andrés Segovia e molti altri.

Leopoldo era ugualmente ammirato per come si era coraggiosamente comportato durate la 1° Guerra mondiale, arruolandosi tredicenne in un reggimento di fanteria e affiancando in seguito il padre, consapevole del ruolo che un giorno o l’altro gli sarebbe toccato. Senza immaginare che questo sarebbe avvenuto di lì a breve.

Il 17 febbraio 1934, re Alberto morì in un incidente alpinistico e Leopoldo e Astrid ascesero al trono il 23 febbraio dello stesso anno, dovendo subito misurarsi con la grave crisi economica che colpì il Belgio e rese ancor più apprezzate le iniziative caritatevoli della giovane regina. Come la raccolta di fondi, viveri e vestiario per i bisognosi che fu organizzata a Palazzo reale grazie a una lettera aperta di richiesta di solidarietà conosciuta come Appello della Regina.

Il 29 agosto 1935 Leopoldo e Astrid si trovavano in incognito in Svizzera per una breve vacanza. Decisero di fare un’ultima escursione prima di rientrare in Belgio; l’autista era seduto dietro, il re era alla guida della Packard One/Twenty convertible, la regina era al suo fianco e guardava la cartina. Improvvisamente, all’altezza di Küssnacht am Rigi, lungo il lago di Lucerna, l’auto uscì di strada, scivolò per un pendio e si schiantò contro un primo albero, poi un secondo, sbalzando fuori gli occupanti e proseguendo infine la corsa fin dentro il lago. Astrid, incinta del quarto figlio, morì per le ferite, Leopoldo se la cavò con poco, l’autista rimase illeso.


Una cappella commemorativa è stata costruita in Svizzera presso il sito dello schianto, ancora oggi meta di turisti svedesi e belgi. Un museo vicino custodisce immagini e cimeli dell’incidente, mentre l’auto è stata affondata nel punto più profondo del lago per volere di Leopoldo.
Questa la storia della bella sventurata regina, e a noi piace ricordarla nella copertina del nostro sito in tutta la sua dolcezza e grazia “moderna”, mentre guida un’automobile o mentre gioca coi primi due figli e la loro invidiabile Bugatti baby.
